Adenoidi
Vie respiratorie: Raffreddore, sinusite
Raffreddore, sinusite, adenoidi, russamento, polipi
Il cosiddetto raffreddore (in gergo medico “rinite”), che davvero nulla ha a che fare con il freddo nonostante l’etimologia, è un’infiammazione delle mucose delle cavità nasali, che possono essere sia di origine endodermica (innervate dal paleoencefalo [a]), sia di origine ectodermica (innervate dal neoencefalo [b]).
[a] Le submucose dell’olfatto arcaico si trovano nei seni paranasali e includono le adenoidi: aumentano la ricettività in Fase Attiva e si potrebbe notare una pronunciata sensibilità agli odori; a volte producono un muco molto liquido trasparente e, se le adenoidi gonfiano, può presentarsi una certa difficoltà a respirare dal naso ed eventuale russamento. Ma generalmente è da considerarsi una fase asintomatica.
Se però è molto intensa o si protrae, la submucosa endodermica può ispessire fino a fare i polipi.
In soluzione PCL si produce muco giallo denso (ad opera dei micobatteri) che, dopo molte recidive, ammassandosi e premendo nelle cavità, può fare sinusite.
Quando sono le adenoidi a caseificare, si ha il tipico gusto amaro che scende in gola.
In PCL-B il naso cola e il muco viene espulso.
[b] La mucosa preposta all’olfatto “recente”in Fase Attiva ulcera senza sintomi.
In PCL-A produce muco chiaro trasparente e viscido che tappa il naso, mentre cola soprattutto in fase PCL-B.
Questa è la condizione più comune che chiamiamo “raffreddore”.
Il tempo che intercorre tra il fatto concreto CL che risolve, e la prima sensazione di irritazione delle mucose (PCL-A) è compreso tra alcuni minuti e 2-3 ore.
Gli starnuti sono Crisi Epilettoidi all’interno della fase di riparazione, che agevolano l’espulsione del muco.
Il dettaglio sul colore del muco (giallo o trasparente) può essere utile alla precisione nell’identificare il tessuto coinvolto nel processo e, conoscendo la sua funzione biologica, risalire alla percezione biologica.
[a] L’olfatto arcaico endodermico (muco giallo in PCL) in Fase Attiva aumenta la sua sensibilità quando deve “annusare l’aria per sentire meglio la preda o evitare il predatore”, ovvero è una situazione che “puzza male”.
L’adenoide destra gonfia in Fase Attiva per “essere più rapido nel cogliere l’odore del predatore”.
[b]I tessuti più recenti corticali, che invece analizzano la qualità degli odori per distinguere se è una fragola o una banana, in Fase Attiva ulcerano (senza sintomi) con l’intento di annusare più forte e rilevare quale odore è nell’aria, perché “c’è un pericolo dietro l’angolo, non so cosa mi aspetta” per le cavità paranasali, e un’ ”ansia per il futuro prossimo” più diretta, “devo tenere sotto controllo per avvertire cosa potrebbe essere”per le mucose delle narici.
La bestia alza il naso e mantiene l’allerta per sapere in anticipo “cos’è questo odore”.
In soluzione, ovvero quando ci si è resi conto che dietro l’angolo non c’è nulla di preoccupante o dopo avere affrontato il pericolo, i tessuti riparano con i tipici sintomi del raffreddore.
C’è anche un processo di riduzione della capacità dei filamenti olfattivi (i sensori dell’olfatto recente, simili a quelli del gusto sulla lingua) che in Fase Attiva cerca progressivamente di escludere un “odore insopportabile”.
Durante la PCL-A si ha un calo rapido di sensibilità che può essere notato perché “non sento gli odori”, malgrado non ci sia presenza di muco ad ostruire. In PCL-B la funzionalità ripristina completamente.
Ricorderai il discorso sul doppio volto della sensorialità, quello arcaico e quello recente, che ho affrontato inFenomenologia della percezione: l’olfatto è il primo tra i sensi che stiamo prendendo in esame, osservandone le due anime.
Se si è approssimativamente in una curva teorica in cui si fa una soluzione secca, ovvero se dopo un periodo di preoccupazione ci si rilassa di colpo, i sintomi della PCL, si manifestano chiari e definiti: naso tappato, starnuti, muco giallo o chiaro trasparente.
Quando ci si trova in una curva con recidive in sospeso, la situazione può essere meno determinata e può prolungarsi nel tempo con un naso tappato che cola a ripetizione; soprattutto perché spesso i due processi, quello arcaico e quello recente, si sovrappongono: in ogni caso, prestando attenzione, è possibile discernere i piccoli segnali di acutizzazione di ogni processo.
Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”
Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente
di Mauro Sartorio