Catarro

Vie respiratorie:

Tosse, laringite, afonia, corde vocali – polipi, gola – raspino, catarro

 

Se hai tosse secca, o la gola che raschia, o hai la voce bassa… la tua laringe è in un processo di fisiologia speciale, e quindi in una delle particolari fasi della curva bifasica, vediamo quale:

la laringe è tappezzata di epitelio pavimentoso ectodermico, che ulcera nella Fase Attiva causando il tipico raspino in gola. Quindi, se hai il “raspino”, sai che sei in Fase Attiva della curva bifasica.

Pochi minuti, massimo un paio d’ore dopo la soluzione (l’evento CL che ha provocato il rilassamento) e per tutta la fase PCL-A, si ha l’infiammazione della laringe (laringite) e la tosse secca.

Nella fase PCL-B si presenta catarro che viene espulso.

Se è coinvolta la muscolatura delle corde vocali, in una Fase Attiva molto intensa si può sentire la gola chiudersi e una certa difficoltà a inspirare.

A pochi minuti dall’inizio della PCL-A e per tutta la durata della fase di riparazione si ha afonia, con ripristino a partire dalla PCL-B.

 

Quando la laringe di un destrimane è in allerta (Fase Attiva), la percezione biologica percepita è lo “spavento improvviso”, che lascia senza fiato, senza parole.

In effetti, quando ci si spaventa si avverte la gola che si stringe (in realtà: prima la gola reagisce al pericolo chiudendosi, quindi si percepisce la paura attraverso il sesto senso).

Diverso il discorso per un uomo mancino, dove la laringe risponde a una “minaccia per il territorio”, una situazione di instabilità e improvvisa incertezza (approfondisci questa particolare percezione nel capitolo successivo bronchite).

 

Se adesso vuoi verificare in che modo sono sorti i sintomi che hai potuto incasellare nella curva bifasica, è inutile e inefficace andare a cercare “cosa ti ha spaventato”: possono essere decine di fatti e aneddoti, e tutti potranno sembrare validi.

 

Ancora più inutile e inefficace andare a cercare la DHS originale, perché: quando ti sei spaventato la prima volta?

Alla nascita!

E ancora prima con gli ultrasuoni dell’ecografo!

Invece, con queste informazioni puoi verificare il momento esatto in cui c’è stato un fatto concreto (CL) che ha permesso di rilassare una tensione rispetto a uno spavento: quando hai cominciato a tossire (inizio della PCL-A)?

O quando hai perso la voce (inizio della PCL-A)?

Lì, poche mezzore prima – e non un giorno prima né una settimana- è avvenuta la ConflittoLisi.

 

Ovviamente se ci si sveglia la mattina con una tosse che la sera prima non c’era, si tratta di un fatto avvenuto poco prima di andare a dormire, poiché nel sonno non ci si accorge dell’inizio dell’afonia o della tosse.

 

Potrai anche notare, quando stai parlando o qualcuno ti sta parlando, che ogni tanto si rompe la voce, o che si ha il bisogno di schiarirsela: stai assistendo a piccole riattivazioni di “spavento”, richiamate dagli argomenti trattati nella conversazione.

 

Chiaramente freddo e colpi d’aria non hanno alcuna relazione con questi sintomi (sempre che non sia lo stesso colpo d’aria a provocare lo spavento improvviso).

 

Restando in tema afonia e voce: le corde vocali sono muscoli striati di origine mesodermica che rispondono con svalutazione nel “non riuscire ad usare la voce adeguatamente”.

In Fase Attiva il muscolo atrofizza senza sintomi, in PCL-A cede immediatamente tonicità rendendo difficoltoso sostenere il volume : sono tutte quelle situazioni dove, per esempio, ci si è squarciata la gola per parlare molto forte e, solo successivamente in riparazione, crolla il tono.

La flaccidità temporanea del muscolo impedisce soprattutto il raggiungimento dei toni acuti.

La percezione in Fase Attiva è “la mia voce non è sufficiente, non riesco a farmi sentire”.

Quando la percezione di svalutazione ha una sfumatura più qualitativa, di forma, “la mia voce non è abbastanza bella”, viene coinvolto il tessuto connettivo delle corde vocali.

In una routine in cui si fanno molte recidive , le continue necrosi e cicatrizzazioni producono “polipi” o “noduli” che, per chi usa la voce per professione, possono diventare un anatema avvolto in una paura che si autoalimenta.

 

 

 

Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”

Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente

di Mauro Sartorio