Cellulite

Pelle: Lipomi, cellulite, smagliature

 

Se qualcuno ingrassa o dimagrisce rapidamente, il fenomeno ha a che vedere con la ritenzione idrica attivata dai reni, secondo la fisiologia speciale di quel programma biologico molto antico e frequente in tutti gli esseri viventi, chiamato “conflitto del profugo”.

Quando invece si formano i cuscinetti adiposi con le placche, considerati una malattia addirittura genetica detta cellulite, questi sono il risultato di una lunga routine con continue recidive insistenti sul tessuto connettivo.

Questo tessuto è innervato dal midollo cerebrale, quindi in Fase Attiva fa necrosi mentre in PCL-A ripara con eccedenza.

Durante la riparazione si possono formare macchie rosa/marroni (ma non rosso vivo) che se premute diventano chiare, e dopo tante recidive è possibile che rimanga una macchia più scura.

Un continuo processo di necrosi e riparazione produce resti cicatriziali che si sommano nel tempo e creano la famosa “buccia darancia”.

Essendo cicatrici, queste appunto restano.

La funzione biologica del tessuto connettivo è quella di costituire parte della struttura definendo la forma del corpo e, essendo condotto dal midollo cerebrale, risponde a una percezione di “non essere adeguato”: nel caso specifico “non essere adeguato nella propria forma”, “non sentirsi idoneo nelle proprie forme”.

La svalutazione estetica è importante in natura perché chi non è attraente rischia di rimanere solo.

E’ inconfutabile che l’essere umano esasperi spesso questa percezione.

Poiché la persona permane nella propria gabbia percettiva per lungo tempo, le curve bifasiche più adeguate a rappresentare questo sospeso sono, infatti, le “curve umane”.

 

Se il cambio di alimentazione, lo sforzo nel cambio di abitudini sedentarie o la modificazione di tutto ciò che viene additato come causa della cellulite, non produce un cambio effettivo e concreto nella propria gabbia percettiva di “schifo”, “non mi sento idoneo nelle mie forme”, niente di tutto ciò potrà avere effetti reali nel rallentare o fermare questo processo fisiologico.

 

Ci sono certamente rimedi estetici lenitivi, in particolare quelli che permettono di ridurre il gonfiore della ritenzione idrica sottostante (che abbiamo visto essere una funzione renale), ma non sono soluzioni per “guarire”.

Invece, nella misura in cui la persona potesse, inizia a sentire che finalmente “si sente meglio nelle proprie forme”, in quel momento il suo organismo concederebbe al processo di essere meno intenso o addirittura arrestarsi.

 

Ora diventa anche chiaro il motivo per cui la cellulite, sia mangiando schifezze o meno, sia spalmandosi creme speciali o meno, si presenta esclusivamente in quelle zone in cui l’attenzione si mantiene alta ed è accompagnata da “inadeguatezza”, ma non in altre zone del corpo.

 

Interessante notare come un animale, specie selvatico, abbia difficoltà a crearsi una tale gabbia percettiva sulla propria inadeguatezza estetica, e come, al contrario, sappia essere pienamente e senza fronzoli il proprio corpo.

Il “ritorno a se stessi” nella “ricerca di se stessi” citato dai saggi, è propriamente e molto semplicemente questo ritorno alla propria natura libera da sovrastrutture.

 

Anche i lipomi sono il risultato di una PCL sospesa del tessuto adiposo, in routine di svalutazione rispetto alla forma, che crescono in una parte del corpo che può essere recepita come anti-estetica.

 

Le smagliature si producono in PCL-A, quando il tessuto connettivo, in piena ricostruzione, è più fragile.

Se la pelle fa trazione, ma non è in fisiologia speciale o è in Fase Attiva, non succede nulla perché è estremamente elastica.

In PCL-A può invece smagliare, esattamente come una caviglia in PCL-A può, camminando, cedere e torcersi.

La percezione biologica è sempre nel registro della svalutazione rispetto alla forma.

– Per esempio quando una quasi-mamma ha la pancia gonfia e la pelle tesissima, non ha smagliature: compaiono quando sta per partorire o ha già partorito (PCL-A).

– Le smagliature laterali sulle cosce sono nella zona in cui il bambino viene preso, coccolato: “andavo sempre sulle gambe del nonno, e invece adesso non mi vuole più perché dice che sono troppo pesante.”

– Ma anche in una sfumatura un po’ più sessuale: come per una ragazzina che avrebbe voluto essere abbracciata da qualcuno, ma quel qualcuno non lo faceva perché “non sei neanche donna”.

 

 

 

Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”

Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente

di Mauro Sartorio