Cervello: Ictus
Cervello: Edema cerebrale, aneurisma, ictus; tumore del cervello
Il cervello è l’organo preposto alla sincronizzazione delle funzioni vitali di tutti gli organi del corpo.
Composto da 4 livelli sovrapposti (tronco, cervelletto, midollo, corteccia), è il grande magazzino dei programmi biologici appresi nell’evoluzione, quegli spartiti attraverso i quali ha il compito di dirigere l’orchestra.
Come una sconfinata centralina di interruttori, il cervello controlla sia la normale fisiologia che mantiene in vita l’organismo, sia la fisiologia speciale che si attiva nelle situazioni di pericolo per la sopravvivenza del sistema (1° legge biologica).
Ogni qualvolta sia necessario attivare il programma speciale di un certo tessuto in un particolare organo, “l’interruttore cerebrale” che lo innerva si accende, seguendo e coordinando passo passo tutto l’iter della curva bifasica (2° legge biologica).
Vediamo nel dettaglio come funziona l’”interruttore cerebrale”.
1) Con la DHS l’interruttore si accende e resta “sollevato” per tutta la Fase Attiva della fisiologia speciale: le cellule di struttura (gliali) necrotizzano nell’area del cervello attivata, così anche l’organo da essa innervato entra in Fase Attiva.
2) Con la CL l’interruttore si “abbassa” in direzione opposta, restando abbassato per tutta la PCL: le cellule cerebrali riparano e proliferano avvolte in un edema, utile a portare spazio e nutrimento alle cellule nel processo di ripristino; così anche l’organo innervato entra in fase PCL, anch’esso producendo il relativo edema di riparazione.
3) Con la Crisi Epilettoide l’interruttore dà una rapida scarica di riattivazione per fare ripartire il sistema e poi torna “abbassato” per tutta la PCL-B: l’edema cerebrale stringe e si riespande rapidamente, così anche l’organo innervato si riattiva con la sua Crisi Epilettoide.
4) In PCL-B l’edema cerebrale viene riassorbito ed espulso, e così allo stesso modo quello del relativo organo.
5) Con la chiusura del ciclo e il ritorno della normotonia, l’interruttore si rimette al livello intermedio: in seguito alla riparazione risultano i resti cicatriziali sia nell’area cerebrale, sia nell’organo innervato.
La precisa mappa di innervazione tra aree cerebrali e organi è fondata sulla terza legge biologica: ho riportato alcuni dettagli anatomici nel capitolo Lateralità.
Diventa ora chiaro come in realtà, a qualsiasi processo corporeo o “patologia” corrisponda sempre un processo cerebrale che opera nella funzione di “interruttore”.
Di conseguenza, ad ogni fase PCL di un qualsiasi tessuto corporeo, corrisponde sempre un edema cerebrale più o meno notevole, che può essere a volte diagnosticato e a volte no.
A volte invece è diagnosticato con reperto occasionale, ma non viene rilevato alcun processo organico, che tuttavia è presente.
In base all’importanza del processo in atto (in termini di intensità, durata nel tempo e recidive accumulate), attraverso una TAC potrà essere rilevata in PCL-A una proliferazione di cellule gliali tale da essere interpretata come “tumore cerebrale”, con il carico di angoscia e malignità che tali parole contengono e inducono.
E’ molto importante ricordare che, in questi casi, il processo sui reni (conflitto del profugo) è il primo elemento da tenere in osservazione, poiché la sua attivazione può amplificare esponenzialmente gli edemi e i relativi sintomi, sia nell’organo sia nel cervello che lo conduce.
Infatti, quando un processo su un organo è molto importante, lo è anche a livello cerebrale: così il rispettivo edema gliale può, esasperato anche dalla ritenzione idrica, creare compressione in aree del cervello contigue.
Questo è il caso di alcuni aneurismi o ictus, che sono il risultato di compressioni di porzioni di corteccia motoria che creano temporanee paralisi o perdita di controllo nei movimenti. Questi sintomi si presentano specialmente in concomitanza con la Crisi Epilettoide, una scossa tellurica che strizza ed espande l’edema in preparazione della sua espulsione.
In effetti il riscontro emorragico, malgrado sia considerato la causa prima di un “ictus”, è raro: è invece l’edema gliale il fenomeno preponderante.
L’edema (o tumore cerebrale, in caso di proliferazione cellulare) è dunque un processo dinamico che controlla il sottostante organo seguendo la curva bifasica: la sua pericolosità risiede nella intensità (amplificata dalla ritenzione idrica) che può fare compressioni cerebrali tali da mettere fuori uso momentaneamente alcuni settori del cervello.
Questo è un pericolo molto raro (ricordo che ogni “patologia” ha un proprio processo cerebrale), ma quando l’intensità della riparazione è profonda ed è accompagnata da forte ritenzione idrica da “profugo”, c’è rischio effettivo di compressione e quindi arresto di organi vitali.
Durante le 3 settimane di PCL-A, tutto ciò che può aiutare a contenere l’edema, astringendo quanto basta fino a conclusione naturale del processo, è utile al sostegno del corpo.
L’edema, per quanto grande possa essere, di per sé non fa alcun dolore e non può essere sentito.
Qualsiasi mal di testa va preso per quello che è, ovvero una probabile compressione di nervi a livello cervicale.
La valutazione sull’importanza e l’urgenza di un edema cerebrale è ovviamente materia di medico esperto (meglio se con la conoscenza delle leggi biologiche), e sarà un fondamentale campo di studio per la medicina del futuro.
Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”
Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente
di Mauro Sartorio