Crisi epilettica

Muscolo-scheletrico

Paresi, crisi epilettica

 

In questo capitolo tratto nel modo più semplice possibile, e in linea generale, i muscoli striati (cosiddetti volontari) e i loro sintomi più comuni.

 

Le difficoltà a muovere alcuni muscoli, le paresi, le crisi epilettiche sono sintomi dello stesso processo di fisiologia speciale a conduzione della corteccia motoria.

In Fase Attiva perdura molto a lungo, la persona può iniziare a notare che non muove più bene come prima una certa parte del corpo, e gradualmente può giungere a una parziale paresi spastica (ovvero il muscolo resiste alla distensione passiva).

 

Immediatamente dopo la soluzione (CL) si ha un momentaneo calo di funzione, che in caso di conflitto lungo e intenso si manifesta con una paralisi flaccida dei muscoli.

E’ certamente un sintomo che spaventa ma è temporaneo, e inquadrato nel discorso della curva bifasica prende il suo senso.

Se non si ha il blocco muscolare completo, si potrebbe però notare una impacciata difficoltà nel movimento, che potrebbe manifestarsi nel salire le scale o nel fatto che si inciampa frequentemente.

Questi sono i sintomi caratteristici della fase PCL-A.

 

Successivamente la fase CE produce gli sbattimenti tonico-clonici tipici della Crisi Epilettica, ovvero le rapide contrazioni involontarie di un gruppo di muscoli.

Nella forma con la quale viene descritta comunemente l’epilessia (quella con implicazioni motorie), ci si riferisce a una CE che coinvolge larga parte dell’innervazione muscolare del corpo.

La crisi dura pochi secondi, durante i quali si ha assenza (incoscienza).

Se persiste oltre significa che, a causa di una profonda vagotonia, il cervello non riesce a “strizzare” a sufficienza per risalire la curva fino al picco, e quindi fa continui tentativi uno in seguito all’altro.

Osservando la curva bifasica, si comprende anche che la febbre alta non è la causa della Crisi Epilettica, ma è il normale sintomo della PCL-A: ovviamente, febbre alta significa vagotonia profonda, quindi è lecito aspettarsi una crisi intensa.

La Crisi Epilettica, come tutte le CE, capita nel centro esatto della fase PCL, con un limite massimo di 21 giorni dopo l’evento di CL.

Nella PCL-B si ha un graduale ripristino della funzionalità muscolare.

 

La percezione biologica (DHS) che fa attivare all’organismo questo processo d fisiologia motoria è “essere interrotto in un movimento”: un movimento bruscamente bloccato, impedito nellandare, nel respingere, nellabbracciare, nel seguire, nel fuggire

Può interessare un singolo muscolo e allo stesso modo, nel caso di una manifestazione epilettica più ampia, vaste aree del corpo, per una percezione di impedimento del movimento altrettanto ampia e drammatica.

 

– Un bambino che ha vissuto la vaccinazione come un “essere inaspettatamente braccato e non potersi divincolare” dalla perforazione con l’ago e, conseguentemente, dopo essersi tranquillizzato, la sera ha fatto la rispettiva Crisi Epilettica.

Situazioni circoscritte localmente possono essere:

– Un uomo destrimane che è stato improvvisamente impedito da qualcuno nel lanciare sul mercato un importante progetto, e che ha vissuto il blocco nell’avanzare, entrare in gioco: la gamba destra in PCL-A ha avuto una temporanea paralisi.

– Una donna mancina che si è trovata a “perdere la faccia” in una riunione, dovendo fare buon viso a cattivo gioco senza poter reagire, con un impedimento motorio dei muscoli facciali che dovevano, realmente, simulare la maschera: il lato sinistro della faccia in PCL ha avuto una temporanea emiparesi flaccida.

 

– Una ragazzina che la mattina si sveglia spesso con crisi epilettiche, per paura che le succeda qualcosa di notte, paura di spegnere la luce, una percezione di essere impedita nel movimento durante il sonno.

 

Ti propongo di fare piccole verifiche su piccole crisi epilettiche quotidiane: presta attenzione a quel tipico tremore di quel muscoletto del braccio o della gamba, che spesso ti sorprende perché inizia a pulsare da solo per alcuni secondi, e osservalo mentre fa piccoli scatti sotto la pelle.

Stai osservando proprio una Crisi Epilettica, con il suo movimento tonico-clonico a conduzione dalla corteccia motoria.

Significa che qualche tempo addietro (se ti succede di frequente è probabile siano alcuni minuti prima) c’è stato un fatto concreto (una CL forse non molto eclatante) in cui hai potuto sentire che “sono riuscito a stare dietro a qualcuno, prima ero un po’ impedito” (se si tratta della gamba, soprattutto nell’area della coscia, del ginocchio).

Sono riuscito a fare un movimento che prima ero impedito a fare, in relazione a/per qualcuno”, in base alla funzione specifica del muscolo che ha reagito.

 

Per esempio un tic alla palpebra può essere una Crisi Epilettica dopo la soluzione di un impedimento motorio dell’occhio, nel guardare: “ero impedito nel vedere, puntare, controllare qualcuno”, ma anche “ero obbligato a vedere qualcosa che non avrei voluto vedere”.

La lateralità può aiutare nel riconoscere in relazione a chi si è avuto l’impedimento.

 

Quando queste piccole crisi sono pulsanti in modo rapido e irregolare come delle scosse, sono a conduzione della corteccia motoria con questa sensazione di impedimento.

 

Se la pulsazione è invece ritmica, regolare e costante (peristaltica), si tratta di muscolatura liscia a conduzione del paleoencefalo: può essere sia una Fase Attiva, sia una CE con una percezione di “devo fare quel movimento per cogliere o evitare qualcosa”.

Se è Fase Attiva il muscolo pulsa nel momento stesso in cui sente che non riesce a prendere o evitare, se è Crisi Epilettoide avviene al centro della PCL e può durare a lungo, fino a 4 ore.

 

 

 

Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”

Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente

di Mauro Sartorio