Cuore – Tachicardia
Cardio-circolatorio
Cuore: Tachicardia
Anche il termine “tachicardia” di per sé ci dice poco.
Se usciamo dall’etichetta e stiamo nella realtà dei sintomi, si possono rilevare informazioni importanti.
Il battito rapido che:
– viene improvvisamente, con un ritmo costante che non varia in velocità,
– che si vede perché muove su e giù la camicia,
– che poi svanisce altrettanto improvvisamente,
identifica una tachicardia di tipo atriale.
Gli atrii del cuore sono innervati dal tronco cerebrale, e aumentano la pulsazione in Fase Attiva.
La Crisi Epilettoide fa fibrillazione (ritmica molto veloce che non permette alla contrazione di fare il movimento completo) che può durare fino a un massimo di 4 ore.
La tachicardia da Fase Attiva può invece durare anche tutta una giornata e oltre.
Si tratta di una sorta di aumento di peristalsi, che risponde alla percezione viscerale di “il mio cuore non lavora come dovrebbe”, “il mio cuore non è sufficiente”.
Un sintomo che è piuttosto comune tra i cardiopatici, o comunque per chiunque viva un certo livello di ansia rispetto al proprio cuore e all’apparato circolatorio in genere, o rispetto al cuore di una persona cara.
La tachicardia parte immediatamente nel momento in cui avviene un fatto concreto che acuisce la sensazione che “il cuore non è sufficiente o è malato” e torna al battito normale con il rilassamento di questa tensione.
Per esempio, un uomo è molto preoccupato per il suo cuore, e d’improvviso avverte una forte extrasistole: istantaneamente il cuore inizia a battere rapidamente a ritmo molto regolare per alcune ore.
Lo spavento, dovuto alla forte extrasistole, diventa il detonatore per la tachicardia atriale.
La Crisi Epilettoide, invece, capita secondo i suoi tempi e in base a quelli della PCL-A.
C’è poi una tachicardia a conduzione corticale dall’area delle vene coronariche:
– è un battito serrato ma non secco come quello atriale, che aumenta e diminuisce di velocità “a onde”,
– sotto sforzo aumenta immediatamente e quando ci si ferma passa subito
– in certi momenti si può avvertire difficoltà a inspirare (tirare dentro aria), a causa della concomitanza di area di conduzione cerebrale con la laringe.
La pulsazione aumenta in Fase Attiva, e in Crisi Epilettoide può fare fibrillazione (che dura nell’ordine di secondi).
La percezione biologica ha un sentito femminile del tipo “il mio partner non mi prende, o non lo fa come dico io”, che è la stessa percezione che per le donne può dare amenorrea (vedi il capitolo sull’apparato genitale), e con molte recidive può far perdere sensibilità vaginale.
Nel caso di una grossa massa conflittuale risolta bruscamente, la Crisi Epilettoide può provocare embolia polmonare (infarto delle vene coronariche).
C’è un battito un po’ rapido e aritmico che si riferisce alla fase PCL-A del pericardio per una percezione di “attacco al cuore”, già vista nel capitolo precedente:
– a riposo batte aritmicamente con un tipico rimbombo nel torace
– lo fa anche sotto sforzo ma non subito, dopo un po’ di tempo
– c’è respiro affannoso che non passa anche dopo l’arresto dell’attività.
In Crisi Epilettoide fa forte tachicardia a riposo con rimbombo, ed è possibile rilevare un tremore interno al corpo come una vibrazione, e una sensazione di freddo.
Nei capitoli precedenti si è già trattato anche delle extrasistole, che sono semplici battiti irregolari, dei colpi dovuti alle compensazioni del muscolo cardiaco in fase di riparazione.
Un altro tipo di battito accelerato è quello dovuto ad accelerazione funzionale per carenza di globuli rossi (anemia), o saturazione bassa per alveoli polmonari in PCL-A, o per un’accelerazione dell’organismo da adrenalina (Fase Attiva delle ghiandole surrenali midollari), per cui in queste situazioni il cuore ha necessità di aumentare l’afflusso di sangue.
In caso di anemia e saturazione bassa:
– i battiti aumentano molto con un minimo sforzo (per esempio facendo le scale),
– sotto sforzo si ha fame d’aria che non basta mai
– quando ci si ferma, il respiro torna subito regolare.
La percezione biologica per gli alveoli polmonari la trovi nel capitolo delle vie respiratorie, mentre quella che riduce i globuli rossi in Fase Attiva (anemia) è “non posso agire perché ferirei qualcuno”, “c’è una cosa che vorrei tanto fare, ma che non faccio perché farei troppo male a qualcuno che amo”.
Nessuna tachicardia è connessa o è concausa né dell’infarto del miocardio, né di quello delle arterie coronariche.
Invece la tachicardia delle vene coronariche è connessa all’embolia, mentre l’extrasistole può segnalare un preciso processo sul cuore (vedi capitolo dedicato al miocardio).
Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”
Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente
di Mauro Sartorio