Sacro

I disturbi della parte bassa della schiena o della regione del sacro sono tipici di chi si preoccupa troppo per la sua vita materiale: questa persona si inquieta inutilmente per il suo lavoro, i suoi beni, il denaro, insomma per tutto ciò che la collega all’aspetto materiale, al mondo fisico terreno. È una parte del corpo essenziale per sostenersi, per appoggiarsi; una persona che ha bisogno di molti beni materiali per sentirsi sostenuta nella vita, si attira altrettanti problemi in questa zona della spina dorsale. I beni materiali vanno usati per avvicinarsi a Dio, e non per sentirsi sostenuti: il tuo sostegno, sei tu! Hai ricevuto tutti i poteri necessari per creare la tua vita, qualsiasi cosa accada! Quando una persona si sente non sostenuta, è perché è insostenibile; si tratta di qualcuno che desidera che gli altri facciano sempre ciò che vuole lei, quando e come lo vuole. Dopo un certo tempo, la gente non ha più voglia di sostenere una persona tanto inflessibile; se hai bisogno di sostegno nella vita, è importante che tu accetti che gli altri ti sostengano a modo loro, altrimenti aggiustati da solo! Ad ogni buon conto, puoi riuscire a fare molto per te stesso sviluppando un atteggiamento più positivo e meno dipendente nei confronti degli altri. Accade frequentemente, d’altronde, che il mal di schiena peggiori quando una persona non si consente di aver bisogno di un sostegno; quando osa chiedere aiuto e le viene rifiutato, si sente bloccata. I problemi alla fascia bassa della schiena rivelano anche una persona che spesso accusa gli altri per le proprie difficoltà, e per la quale la libertà è sacra. Quando gli altri hanno bisogno del suo aiuto, questa persona ha paura di perdere la sua libertà di movimento; tuttavia, deve rendersi conto che se vuole ricevere il sostegno dagli altri, prima di tutto è necessario che lo semini, ovvero che a sua volta lo offre agli altri con gioia. Questi problemi possono anche comparire in chi calcola il proprio valore in base ai propri beni materiali che possiede, invece di accettarsi come essere spirituale capace di creare la propria vita, un essere che esiste per amare in modo incondizionato.

(Lise Bourbeau)