Artrite
Muscolo-scheletrico: Articolazioni: artrosi, artrite
Artrosi, Artrite
L’organismo attiva un processo su un’articolazione quando avverte il rischio di “non essere abbastanza abile, agile, scattante” in certe situazioni della vita.
Nella Fase Attiva della curva bifasica il tessuto cartilagineo riduce il metabolismo, con la tendenza a seccare.
La cartilagine infatti non fa propriamente necrosi, perché è un tessuto particolare, non innervato né irrorato, che riceve il nutrimento interstizialmente, da una cellula all’altra.
Così, se lo strato inferiore è secco, gradualmente tutto il tessuto inizia a seccare e sgretolarsi.
In soluzione PCL-A ripara con dolori e con eccedenza, ovvero con un numero di cellule maggiore di quello iniziale (senso biologico: tessuto rinforzato).
In concomitanza con il conflitto del profugo, gli edemi e quindi i dolori sono molto maggiori: ciò significa che basta urinare un po’ di meno per avere istantaneamente più dolore.
Al contrario, con l’assunzione di diuretici o se la persona si sente accudita, urina molto e i dolori si riducono immediatamente.
Il processo di consunzione o di crescita eccessiva nelle articolazioni è necessariamente qualcosa di lungo e recidivato: una persona si deve mantenere in una lunga routine di anni per arrivare a farsi sintomi notevoli.
Infatti l’artrosi, a differenza dell’artrite, è considerata una “malattia da età avanzata”: si tratta di un processo che non riesce mai a concludersi poiché permane in “soluzione sospesa”, accumulando nel tempo grandi eccedenze di tessuto, in un’altalena di dolori tra continue ricadute e soluzioni.
Ogni articolazione ha la sua funzione specifica: quelle delle dita reagiscono con una percezione di “non essere abbastanza abile nel lavoro”, specie se manuale.
L’articolazione del ginocchio risponde a “non essere abbastanza agile a stare dietro”: se il ginocchio dominante in relazione a papà/partner, se quello non-dominante in relazione a mamma/figli.
Se il dolore è acuto e pungente nei movimenti, come quando si piega un ginocchio, può trattarsi dello sfregamento del periostio, la “pelle” sensibile dell’osso, ora esposta a causa della riduzione di cartilagine.
Le recidive locali sono molto frequenti in questi processi, e spesso preponderanti.
L’anatema così frequente “ma cosa vuole, alla sua età…” non ha fondamento biologico e, anzi, ha un forte potere nocebo.
In molti casi in cui il processo di necrosi ha col tempo consumato tutta la cartilagine, oggi possiamo contare sugli interventi meccanici di una medicina che, per esempio con le protesi, ha a disposizione strumenti tecnologici straordinari.
Tratto da “Noi siamo il nostro corpo”
Creature di percezione concepite per imparare illimitatamente
di Mauro Sartorio